PROGETTARE UN BIVACCO ALPINO



Il progetto è stato ideato per il concorso di idee per la ricostruzione del Bivacco F.lli Fanton ed è stato sviluppato da Cesare Zilio (recentemente laureato in Ingegneria Edile-Architettura) e Guido Maria Amorati (laureando in Ingegneria Edile-Architettura) con la supervisione di Henry Zilio.

Il progetto muove dall’analisi topografica della "Forcella delle Marmarole", condotta avvalendosi di un modello tridimensionale generato a partire dal rilievo plano-altimetrico, fornito con la documentazione di concorso, che ha consentito di prendere coscienza dalla morfologia del terreno su cui è richiesto l’inserimento del nuovo bivacco.


L’accentuata pendenza della roccia in quel punto ispira una forma che si adagi sul pendio rispettando il declivio naturale della montagna e allo stesso tempo richiami le vette rocciose che caratterizzano l’ambiente circostante. Il manufatto si presenta dunque come un prisma elementare a sezione rettangolare che asseconda la montagna, con un’inclinazione di circa 27° gradi, per poi distaccarsene, ad un certo punto, creando un aggetto utile all’accesso anche in condizioni di forte accumulo di neve.

Il rivestimento fa sì che il bivacco assuma i colori delle rocce e del cielo mutando d’aspetto col passare delle ore e l’alternarsi delle stagioni, mentre il giallo intenso degli infissi stacca dando vivacità. Inoltre la disposizione irregolare delle bucature ad oblò stempera ulteriormente l’aspetto monolitico del volume componendo disegni astratti che contribuiscono a conferire al manufatto un carattere unico e riconoscibile.

Il principio che guida il disegno dello spazio interno parte da una riflessione sul vivere la montagna intesa come luogo di riscoperta della natura e di se stessi, di ricerca di pace ed intimità. La configurazione dello spazio interno si basa su una cellula minima consistente in un esagono irregolare dimensionato per alloggiare comodamente una persona anche in posizione seduta, garantendone la privacy ed un contatto visivo costante con l’esterno grazie ad una piccola finestra. Questa forma poligonale dunque, che trae le sue misure dall’uomo e dalla montagna, diventa la cifra stilistica del progetto e il pretesto formale per il design di tutti gli arredi richiesti dal bando di gara.








L’accesso al bivacco è previsto ad una quota di circa due metri da terra, così da rispettare l’obbligo di agibilità anche in caso di presenza ingente di neve, con pedane in lamiera forata così da impedire il deposito della neve stessa. La porta in metallo coibentata, protetta da una tettoia in lamiera verniciata, si apre sulla zona pranzo costituita da un tavolo e da due panche parallele sotto le quali si possono depositare pentola, tanica per il reperimento dell’acqua e scorte di viveri per le emergenze, oltre che parte delle attrezzature degli escursionisti. Le altre dotazioni richieste per la struttura (deposito sci, estintore, kit di pronto soccorso ecc.) sono collocate sulle pareti o sulle mensole.


Il progetto prevede dieci cuccette singole più ulteriori due posti ricavabili abbassando il tavolo a livello delle panche.


Tutta la falegnameria interna è realizzata in legno lamellare d’abete ed insieme alle pareti in x-lam lasciate a vista crea un ambiente unitario e confortevole. Le cuccette esagonali sono pensate per garantire confort e vivibilità interna: l’altezza utile è di 125 cm, la larghezza minima di 80 cm e la massima di 128 cm, per una profondità di 200 cm per i letti superiori e di 240 cm per quelli inferiori. Alle generose dimensioni delle cuccette va sommato un ulteriore spazio ai piedi delle stesse per il deposito degli effetti personali degli escursionisti e di coperte aggiuntive. L’irregolarità dell’esagono viene volontariamente scelta per poter conferire al bivacco un’inclinazione il più possibile parallela al terreno.


I posti letto si dispongono su due livelli sfalsati per permettere facilmente l’accesso al piano più alto e creano spazi utilizzabili come sedute. La scala principale ha una larghezza tale (più di 50 cm) da permettere agevolmente il passaggio.
Lungo la parete di fronte ai letti si prevedono appigli utili per appendere vestiario e materiale. Si prevede l’utilizzo di materassini in materiale ignifugo, idrofugo e antibatterico, di colore blu.

Le finestre ad oblò sono presenti su tutte e quattro le pareti verticali in modo da assicurare una visione dell’esterno da tutte le angolazioni. Come già detto è previsto un oblò fisso del diametro di 24 cm per ogni cuccetta, cui si sommano tre oblò con le stesse caratteristiche sulla parete di fronte, due oblò opposti da 48 cm sui lati corti (quello in cima apribile) e una finestra circolare apribile sulla zona pranzo (60 cm). Le due finestre apribili assicurano una corretta ventilazione del locale. Inoltre vengono disposte due valvole di aerazione per garantire la sicurezza in caso di perdita di gas, nonché la ventilazione minima nei periodi di minor utilizzo.

L’illuminazione notturna è garantita da due strisce a led, dotate di interruttore, disposte rispettivamente sulla zona pranzo e sulla scala, alimentate dal sistema fotovoltaico.

Di seguito si riportano le due tavole presentate al concorso:







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